giovedì 26 settembre 2013

via del Diedro Nero - Lastoni di Formin 2657m (BL)

complice una serie fortunata di coincidenze, ho l'occasione di andare a scalare in dolomiti in infrasettimanale.
Simone ha ferie, e così il suo amico Checco.

decidiamo, quindi, per una cordata a 3 e in settimana in base al meteo e al tipo di via escludiamo Moiazza, torri del Sella e Roda di Vael.

la nostra meta sono i Lastoni di Formin: formazione stupenda e relativamente poco frequentata del Cadore. saliremo la parete sud di Punta Lastoi lungo una via di 300m aperta nel 1985.

io parto da casa alle 4.30 (!) e alle 09.30, dopo tre colazioni, siamo al passo Giau. da qui la vista spazia a 360° verso le Tofane, il Civetta, Cristallo, Pomagagnon, Marmolada, Pelmo & Pelmetto, Croda rossa, Nuvolau e tante altre cime "minori" che non conosco.

Marmolada

cristallo

bho

gusela del Nuvolau e Tofana di Rozes

Pelmo e Pelmetto

bella mattinata

un'ora di avvicinamento per arrivare alla forcella e qui incontriamo una cordata impegnata su L1 di Re Artù (max. 6b). proseguiamo fino all'attacco della ns via e lassù in alto si vede il colatoio nero che da il nome alla via e verso il quale la via punta in maniera decisa. la salita è stupenda e logia: camini, diedri e muri verticali ben appigliati di roccia nera e gialla.

diedro di L1

S2, mio primo chiodo a dx :)

Checco su L3
ci dividiamo i tiri lasciando il chiave (VI o A0) a Simone. la salita è entusiasmante (cit.): movimenti bellissimi e, fino al 3° tiro, il panorama ci accompagna con buona esposizione prima che le nuvole che abbracciano Pelmo e Civetta arrivino fino a noi.

parete N della Civetta e nevaio

i tiri sono tutti molto lunghi (dai 45 ai 55m) ed è fondamentale gestire bene gli attriti della corda ed avere un buon senso della via. Infatti, in via non sono presenti chiodi tranne in S5 (3 chiodi e cordino) e S2 (1 chiodo) e nel tratto duro di L5 (2CF).

VI

s5

simo


da veri duri e puri, tutti e tre azzeriamo i 6-7m di VI :) e faccio a credere a Simo che io e Checco siamo passati in libera con tranquillità. cosa assolutamente falsa.

L6 è di Checco ed è il tiro più bello della via: 45m di IV+ e V e sosta su clessidre. in 4h e mezza siamo in cima. da qui 2 doppie da 50m ci dovrebbero portare brevemente all'attacco, ma.... le corde si incastrano lungo la prima calata: 45minuti di manovre lungamente studiate e Mr. Mestriner, incitato come in Full Metal Jacket, riesce a disincastrare la blu.

diedro nero


canale N per doppie


in breve siamo agli zaini. camminata di 1h e un pò per scoprire che il rifugio del Giau è gia chiuso (sono le 18.20). vogliamo una birra ed un panino e scendiamo lungo la val zoldana: tutto è deserto.


5 torri
nel frattempo Checco comincia a parlare di pastin, Schiz e ombre e a me viene una fame incredibile (non mangio dalle 8.30 e sono sveglio dalle 4).

andiamo a Zoldo a mangiare in un posto chiamato Insonnia (consigliato). mangio tanto da star male e assaggio il pastin e il formaggio cotto (schiz): buonissimi.

il viaggio di ritorno sarà duro, al pari della digestione.
ma oggi ho piantato il mio primo chiodo in via e tutto il resto è secondario.

YEAH!

foto: https://plus.google.com/u/0/photos/112781039677877177646/albums/5927871743912889969
relazione: http://www.rampegoni.it/file/vie/crodadalago/Punta%20Lastoi_diedro%20nero.pdf

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