lunedì 26 agosto 2013

via Menato, Pamato - Guglia GEI - Piccole Dolomiti (VI)

La zona delle Piccole Dolomiti per me è stupenda. ci sono stato un milione di volte, in compagnia o da solo eppure non mi stanca mai.



nel w.e. sarei dovuto andare ad arrampicare in Friuli ma il meteo troppo instabile e tendente al brutto mi sconsiglia la trasferta.
Ecco allora che, per rubare una mattinata alla pioggia io e Max ci dirigiamo di nuovo verso l'alpe di Campogrosso.
questa volta lasciamo alle nostre spalle il gruppo del Sengio Alto e ci dirigiamo verso quello del Fumante, forse persino più bello.



A causa del tempo incerto scegliamo una via non troppo lunga, dalla ritirata facile e con gradi ampiamente alla ns portata. Insomma, una salita veloce.

Arriviamo sotto alla guglia (circa 200m) e ci prepariamo. sono le 9.00 ed il tempo è magnifico: sole e caldo inaspettati.

Guglia GEI

il Milite

Max


Parte Max per la prima lunghezza. 15m di fessura (III+) poi 4-5m a sx e ancora dritto per 20m sotto un tetto. il buon Max è un treno e in pochissimo tempo è pronto a recuperare. mentre mi metto le scarpette faccio due risate con un signore vicentino che mi racconta della sua prima volta sulla via. molto simpatico.




le lunghezze si inseguono senza problemi. arrampichiamo piuttosto rilassati e godendoci l'esposizione. le soste sono cementate e la via è ben proteggibile.





Arriviamo all'ultimo tiro, il chiave della via, e Max lo affronta con grande decisione. supera 5-6m di strapiombo fino ad arrivare al libro di vetta. stretta di mano e ci prepariamo per le doppie: nel frattempo si alza una nuvola che ci avvolge e renderà le doppie ancora più emozionanti.





Tornare qui è sempre bello e, visto che l'autunno è la stagione ideale per arrampicare nel Vicentino, qualcosa mi dice che queste montagne le rivedrò presto.

YEAH!

foto:
relazione: http://www.rampegoni.it/file/vie/piccoledolomiti/Guglia%20G.E.I..pdf

venerdì 23 agosto 2013

Sbandati in Val di Fassa - Catinaccio (TN)

E' il sabato di ferragosto e due macchine partono alle 10.30 (!!!) da MO in direzione Pera di Fassa.
Sembra una gita delle superiori: tra propositi mangerecci e di festa, noi pochi fioranesi rimasti a casa in Agosto ci organizziamo per una due notti in montagna all'insegna di "camminare sì, ma solo per stuzzicare l'appetito".

ronchi

Stefi - Heidi

Sonia

Aldo & me

Biagio e L'Olli

Gabri, imbarazzante.

La Sonia spinge subito per andare sul Vajolet (dirà più volte che lei sul monte vajolet ci andava da piccola. capisco che il w.e. sarà in salita :) ) e noi siamo tutti ben d'accordo anche perchè, a parte me, nessuno ha la minima idea di cosa sia.



il piano è semplice: non l'abbiamo.

Gabri e Ronchi dormiranno al rifugio Vajolet, noi altri pianteremo le tende anche se non si può.

dopo 4h di coda arriviamo a Pera e da lì, in breve, al rifugio dove i più pacchioni attaccano la sacher e Biagio non resiste alla radler. gli piacerà tantissimo.

intanto io, la stefi e la sonia andiamo a fare foto: croce, stelle alpine etc etc poi io e Aldone cerchiamo un posto un pò nascosto in cui mettere le tende.
ovviamente nessuno ha ancora detto al rifugio che vorremmo cenare ma, per fortuna, non ci sono problemi.





alle 22 Gabri e ronchi vanno a letto (.....) mentre noi, abbondantemente esaltati dalla luna piena e dal vino camminiamo un 15 min prima di arrivare ad uno spiazzo. in breve montiamo le tende e le donne picchettano e fanno il the con il fornellino. cazzate su cazzate e arriva mezzanotte quando decidiamo di andare a dormire (facile con quel freddo) per smontare le tende molto presto la mattina.






Biagio russa tutta notte (alla mattina dirà di non aver dormito un cazzo..) ma non è quello a tenerci svegli: freddo e animali ci fanno chiudere gli occhi solo a sprazzi e quando alle 5.45 esco dalla tenda vedo una coppia di mufloni correre verso la parete S del catinaccio. Salgo su un sassone e li fotografo. che figata. torno al ns "campo base" e mi accorgo che la roba del mio zaino è sparsa un pò ovunque e le mutande della Stefi sono a brandelli.

Mufloni: bisogna zoomare un pò

alba: parete S catinaccio



Colazione col fornellino e un'oretta per scaldarci quando decidiamo di andare al Lago di Antermoia passando per il Passo Principe. la giornata è meravigliosa e noi siamo belli carichi. imboschiamo 5 degli 8 zaini nella camera di gabri e partiamo. chiacchieriamo fino al Passo Principe e ci godiamo il sole aspettando le ragazze. al rifugio gabri si scatena in un servizio fotografico imbarazzante, già finito nei nostri archivi nell'eventualità di ricatti futuri.







A questo punto bisogna attraversare due brevi lingue di neve stratificata (prima abbiamo dovuto convincere l'Olli e la Stefi) e giù verso la discesa che porta al rifugio Antermoia.
di comune accordo decidiamo di stare leggeri a pranzo e puntualmente mangiamo salsicce e uova come se non ci fosse un domani. Salsicce che si faranno sentire nel salitone di ritorno.







a metà pomeriggio siamo di ritorno al Vajolet ma siamo troppo stanchi per andare al Re Alberto a vedere le torri. rimandiamo all'alba del giorno seguente: solo per quelli veramente motivati.

facciamo un Summit dove decidiamo di non montare le tende (alla mattina una macchina ha fatto un paio di giri per vedere cosa succedeva e il rifugista, tra l'altro poco simpatico, ha capito benissimo le ns intenzioni) e così siamo in camerata, docciati e profumati.

A questo punto, la cena si fa pesante. il vino della casa è definito "allappante" (cit.) e cmq sono due caraffe in 4. a tavola ci divertiamo come matti, l'unico problema è che mangiamo troppo e sappiamo che alle 22 si spengono le luci.

Andiamo in sala e io e Bic continuiamo con le birre mentre cominciamo un epico pigugno che si concluderà dopo svariati cancheri e molte ore. Alti e gabri vincitori immeritati.

Mattina. ore 05.30 io Gabri e la Sonia ci incamminiamo verso le torri. l'alba lassù vale sicuramente la levataccia.
il profilo delle torri è stupendo quando alle 7 il sole irrompe nella piccola conca del Re Alberto. facciamo qualche milione di foto e mangiamo al rifugio insieme agli alpinisti che si preparano per salire le torri o punta Emma (invidia...).







Ormai è ora di tornare perchè alle 14 la Stefi deve tornare a lavoro.
troviamo 8km di coda a trento S e decidiamo di uscire per rientrare a Rovereto S.
La coda, il caldo che aumenta e, soprattutto, i CD di Gabri rendono il rientro un inferno.

Purtroppo arriviamo in pianura verso le 15.30
In montagna si sta sempre bene.
Con gli amici poi...

venerdì 16 agosto 2013

Passo Giau: via Dallago alla Gusela del Nuvolau (BL)


Eccoci di nuovo!
oggi si scala qui:




la cordata è composta da me e Simone.




Lo raggiungo in giornata a Conegliano per salire al passo Giau dove ha adocchiato questa via che vuole ripetere da qualche tempo.

Partiamo ed il tempo non è dei migliori, ma io mi sono svegliato alle 04.00 e col cazzo che torno indietro senza aver scalato qualcosa.





Fatichiamo a trovare l'attacco perchè la Gusela è coperta da una nuvola nera e bassa e quando arriviamo e stiamo per salire il primo tiro arrivano altre 4 cordate (tedeschi, sloveni e una di italiani che saluta tutti e va altrove). una ragazza tedesca pensa bene di cagare all'attacco della via. cresce subito l'odio.



Simone parte per i tiri dispari e in breve sale i primi 20-25m di IV+ e mi chiama. tocca a me e come primo tiro mi sparo il chiave della via: due passi super aerei di V/V- e sosta scomoda su una nicchia.

Nel frattempo arriva il tedesco che pensa bene di pisciare in sosta. deve essere il compagno della cagona: dio li fa poi li accopp(i)a.

gli altri tiri, tranne il 5° rimangono abbastanza sostenuti ed arrampicare qui è veramente piacevole. tra diedri gialli e neri, fessure, muri facili e lavorati le ore passano che è una bellezza.






Lungo la via accadono due cose semplici ma per me molto importanti (sono ancora un novello): salgo i 40m di L4 (IV+) senza mai passare un chiodo e proteggendomi solo con qualche cordino e 2 friends poi, costruisco la sosta del 7° tiro con un dado, una clessidra e uno spuntone dal momento che nn riuscivo a trovare quella originale.

S7 è mega aerea: recupero praticamente seduto sul vuoto, con 200m sotto il culo e quando Simo parte per il tiro successivo, l'ultimo, sono ben contento dopo 30 minuti di vedere la corda gialla recuperata di 4-5 m.




è segno che posso liberarmi e partire. arrivare in vetta e godermi il panorama.
Il regalo della natura è grande: dopo tante nuvole, in alto ci sorprende il sereno. e a me vengono in mente le belle parole fatte a tavola la sera prima :)










YEAH!!!

foto: https://plus.google.com/u/0/photos/112781039677877177646/albums/5913851229410051105?authkey=COLuuZ76mKDMdA
 relazione: http://www.ramellasergio.it/Testo/VIE_FUTURE/DOLOMITI_di_CORTINA/relazione_via_dallago_gusela.html