Io e Simone torniamo nelle Piccole Dolomiti (ormai siamo di casa a Campogrosso) per scalare la Guglia Negrin: una corta piramide di roccia tra la Guglia GEI e il Dito di Dio.
Guglia Negrin e a dx Guglia GEI salita con Massimo |
Dito di Dio - con una via di VII di Soldà |
L'ambiente è favoloso. ma questo lo sapevamo già.
Campogrosso |
Alle 10.20 ci prepariamo sotto la via di salita, dopo aver cercato la targa indicante l'attacco per un buon 20 minuti. La nostra relazione è sommaria e questo non sarà l'unico imprevisto della giornata :)
Parto per quello credo sia L1: un tiro di III grado di 25 m che obliqua a dx. Mi sorprendo spesso a pensare che se, cazzo, i III gradi della via sono così, fare il chiave di V sarà un bagno di sangue. La roccia è rotta ovunque e si muove in una maniera spaventosa (non consiglio a nessuno di andare a scalare questa guglia, nonostante il nome dell'apritore della via).
L2 |
Recupero Simo che, dubbioso, mi chiede se questo sia un tiro di III. studiamo la relazione prima che lui parta. L2 dovrebbe essere IV+ e sostare ben sotto un evidente tetto giallo a mezzaluna.
Simo sale e sale e sale. fin sotto il tetto quando io gli dico che probabilmente ha saltato la sosta e, visto che ha finito i rinvii :), gli dico di fare una sosta lì dov'è.
Poco sopra trova un cordone e un anello. sosta sicura su questi, ma qualcosa non quadra. avrà scalato (tra l'altro con grande scioltezza) 35/40m e non è possibile che sia già arrivato a S3 unendo due tiri che, sulla carta, dovrebbero essere di circa 60m.
mi affaccio a sx del tetto, proprio sullo spigolo della guglia e vedo una sosta cementata 4/5m sopra e capisco che probabilmente il primo tiro della via e della ns relazione non esiste più: sarà franato, mi dico. in effetti il III di L1 assomigliava a un IV e il IV di L2 assomigliava a un V (bravo Simo che si è fatto il chiave senza saperlo).
é chiaro allora che siamo alla quarta lunghezza e ne mancano solo 2 prima delle doppie. L5 e L6 sono molto facili ma la roccia è assolutamente pessima. arrampichiamo lenti per non scaricare in testa al compagno e quando siamo in cima siamo piuttosto sollevati.
Mentre prepariamo le doppie, pensiamo ai chiodi vecchi di Soldà sotto il tetto. alla roccia friabile e a quante palle ci sono volute al ragazzo per passare proprio in mezzo al tetto. con scarponi e corde di canapa. Penso anche a come sia ingiusto che certi alpinisti non godano di maggior fama/fascino e penso alle imprese che ci hanno lasciato. dei capolavori di coraggio e avventura che ora noi ripetiamo con chiodi, scarpette e ferramenta varia.
vetta |
prima doppia |
Gruppo del Fumante, sempre spettacolo! |
Vabbè. due doppie belle lunghe ci riportano a terra. e in breve, tra una chiacchiera e l'altra, siamo al rifugio a mangiare un panino.
seconda calata |
YEAH!!
:)
foto: https://plus.google.com/u/0/photos/112781039677877177646/albums/5919406613454816433?authkey=CMbZ3eLb8OuJrAE
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